Dalla Francia esportazioni di bovini, via libera dal 1 novembre
Con un comunicato diffuso questa mattina la ministra francese dell’Agricoltura, Annie Genevard, ha annunciato la ripresa delle esportazioni di bovini vivi a partire dal 1° novembre,
ponendo fine al blocco in vigore da quasi due mesi per contenere la diffusione della Dermatite nodulare contagiosa (DNC). La decisione, inattesa per la rapidità con cui è stata assunta, ha colto di sorpresa gli operatori italiani della filiera della carne bovina, che non si aspettavano la repentina revoca del provvedimento restrittivo.
“Dal 18 ottobre 2025, le misure rigorose ma necessarie hanno consentito di stabilizzare la situazione sanitaria nel Paese: non è stato dichiarato alcun nuovo focolaio di DNC al di fuori delle zone soggette a restrizioni”, si legge nel comunicato del ministero. “Al fine di tutelare la situazione economica della filiera bovina e di sostenere tutti i professionisti responsabili, la ministra annuncia quindi la ripresa anticipata delle esportazioni di bovini a partire dal 1° novembre, in un contesto sanitario sotto controllo”.
 
Sorveglianza rafforzata e controlli fino al 16 novembre
Il governo francese precisa che la riapertura sarà accompagnata da un rafforzamento dei controlli sanitari. Fino al 4 novembre i centri di raccolta situati in zona regolamentata dovranno notificare preventivamente la ripresa delle attività alle autorità prefettizie e operare sotto la supervisione di un veterinario designato.
Entro il 16 novembre, tutti i centri francesi dovranno registrare entro 24 ore i movimenti di bovini, garantendo una tracciabilità completa dei trasferimenti e la possibilità di intervento immediato in caso di nuovo focolaio.
“Il rigore di ciascuno è indispensabile per impedire la diffusione della DNC sul territorio”, sottolinea la ministra Genevard, ringraziando gli allevatori per il loro senso di responsabilità, che ha reso possibile la ripresa anticipata delle esportazioni.
 
Le prime reazioni in Italia
In Italia, la notizia è stata accolta con sorpresa e prudenza. La filiera bovina, che dipende per oltre il 60% dall’import di animali da ingrasso provenienti dalla Francia, non si attendeva una revoca così immediata dopo le settimane di allerta sanitaria.
La riapertura dei flussi potrà alleggerire la tensione sui ristalli piemontesi e veneti, che avevano mostrato segnali di rialzo nelle ultime settimane. Tuttavia, restano forti le preoccupazioni sanitarie, in particolare per la stabilità dei protocolli e la capacità di monitorare efficacemente i movimenti nelle zone ancora regolamentate. 
Il ritorno alla normalità commerciale con la Francia dovrebbe riportare equilibrio nei prezzi e nei volumi di scambio, ma il contesto rimane sotto osservazione. Le autorità sanitarie europee e i servizi veterinari italiani mantengono un livello di sorveglianza elevato, soprattutto lungo il confine alpino.
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