Pensioni, niente aumento automatico dell'età pensionabile, si andrà a 64 anni anche nel 2028: ecco le novità del Governo
È sempre più concreta l’ipotesi che, con la prossima legge di bilancio, venga bloccato l’incremento automatico dei requisiti per accedere alla pensione, previsto per il biennio 2027-2028.
La misura, porterebbe a un innalzamento generalizzato dei requisiti anagrafici e contributivi. Tuttavia, l’esecutivo sta valutando di sospenderne l’efficacia.
L’automatismo, introdotto in passato per garantire l’equilibrio finanziario del sistema previdenziale in un Paese caratterizzato da un forte invecchiamento demografico, comporterebbe:
- il passaggio da 67anni a 67 anni e 3 mesi per la pensione di vecchiaia;
- un aumento da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese per la pensione anticipata degli uomini;
- l'innalzamento da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 1 mese per quella delle donne.
Il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita rappresenterebbe un cambio di rotta rispetto a quanto pianificato e troverebbe fondamento nella necessità di adattare il sistema a un mercato del lavoro segnato da discontinuità, carriere non lineari e difficoltà contributive. Tuttavia, al momento non è chiaro se il congelamento riguarderà soltanto l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia o anche i requisiti per l’anticipo contributivo. La sola certezza è che l’età minima non supererà i 67 anni almeno fino al 2029.