Novità fiscale per le aziende agricole hi-tech: più imprese riconosciute come “agricole”
Segnaliamo una importante novità normativa-fiscale che può avere rilevanza per le imprese agricole che investono in coltivazioni innovative.
Cosa cambia
Con l’introduzione del comma 3-bis all’art. 32 del D.Lgs. 192/2024 (attuazione della riforma fiscale del 2024) è stata estesa la definizione di “attività agricola” ai fini del reddito agrario anche a forme di coltivazione che adottano sistemi evoluti (es. coltivazioni fuori suolo, idroponica, vertical-farm). Questo orientamento è stato chiarito con la Circolare 12/E dell’8 agosto 2025 dell’Agenzia delle Entrate.
In buona sostanza, imprese che operano in serre ad alta tecnologia o sistemi di coltivazione innovativi possono ora rientrare nel regime del reddito agrario, con i benefici fiscali correlati.
Condizioni e aspetti operativi da tenere presente
L’attività deve essere esercitata in immobili accatastati nelle categorie specificamente ammesse (ad esempio C/1, C/2, C/3, C/6, C/7, D/1, D/7, D/8, D/9, D/10).
Il limite della superficie interna utilizzata per la coltivazione: la parte eccedente “il doppio della superficie della particella catastale” potrebbe essere qualificata come reddito d’impresa anziché agrario.
Siamo ancora in regime transitorio: fino all’emanazione del decreto attuativo sono ammesse tariffe d’estimo maggiorate (es. +400 %) per determinare il reddito agrario in queste situazioni.
È fondamentale che l’impresa documenti con chiarezza il tipo di impianto tecnologico, la modalità di produzione, la distinzione dell’attività rispetto alle coltivazioni tradizionali, e la natura dell’immobile utilizzato.
Vantaggi per le aziende
Possibilità di qualificare l’attività come “agricola” e beneficiare del regime agevolato del reddito agrario (es. minori imposte, semplificazioni contabili) rispetto alla qualificazione come impresa ordinaria.
Maggiore attrattività per investimenti in agricoltura 4.0, sostenibilità e filiere ad alto valore aggiunto, anche sul piano fiscale.
Opportunità competitiva per le aziende piemontesi che vogliono puntare su innovazione, coltivazioni specializzate e strumenti produttivi avanzati.
Cosa consigliamo di fare ora
Valutare se l’attività dell’azienda rientra nei nuovi criteri — in particolare controllare immobile, accatastamento, superficie utilizzata, tipologia di coltivazione.
Preparare una scheda aziendale aggiornata in cui siano evidenziati investimenti in impianti innovativi, serre, sistemi fuori suolo, e modalità di produzione high-tech.
Tenere monitorato l’iter del decreto attuativo che definirà in modo definitivo le tariffe, i criteri catastali e le modalità di applicazione della norma.
Per le aziende interessate, la sede di Confagricoltura Torino resta a disposizione per un primo orientamento e per aggiornare la scheda tecnica “benefici fiscali agricoltura 4.0”.
Restiamo a vostra completa disposizione per ogni ulteriore approfondimento e vi invitiamo a segnalare eventuali casi aziendali per i quali desiderate un supporto specifico.




