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Grano dall’Ucraina: piano d’azione UE per evitare una crisi alimentare globale


La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi un piano d’azione per la realizzazione di “corridoi di solidarietà” che consentano all’Ucraina di esportare le proprie materie prime e di importare ciò di cui necessita.

In circostanze normali, il 75 % della produzione di cereali dell’Ucraina viene esportato, generando circa il 20 % dei proventi nazionali annui da esportazioni. Prima della guerra, tali esportazioni erano destinate all’Europa, ai Paesi dell’Africa e del Medioriente. In conseguenza al blocco dei porti, i cereali e gli altri prodotti agricoli dell’Ucraina non possono più raggiungere le loro destinazioni. Si configura una vera minaccia alla sicurezza alimentare mondiale, arginata solo con la creazione di percorsi logistici alternativi.

Nonostante gli sforzi immediati dell’UE e degli Stati membri per agevolare gli attraversamenti di frontiera tra l’Ucraina e l’UE, migliaia di vagoni ferroviari e autocarri sono in attesa di sdoganamento sul versante ucraino. Il piano di azione della Ue punta a facilitare il trasporto ferroviario velocizzando il trasferimento delle merci dai treni delle linee ucraine a quelli europei che viaggiano su un sistema di binari a scartamento diverso e non compatibile con quello di Kiev. Inoltre per ovviare al blocco russo dei porti del Mar Nero, la Ue pensa di sfruttare per le spedizioni quelli polacchi sul Baltico, potenziando le strutture di stoccaggio oltre a utilizzare a sud ovest i corridoi di collegamento europeo con Ucraina e Moldova. L’obiettivo è anche snellire le procedure burocratiche di ingresso delle merci in Europa salvaguardando in ogni modo la salute e la sicurezza dei consumatori.