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Dazi, Confagricoltura a Palazzo Chigi: trattative a livello europeo per tutelare l’export in Usa. Sostegno alle aziende con un nuovo piano di fondi UE


“L’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2024 un valore record di quasi 70 miliardi di euro di export, di cui circa 8 miliardi (oltre l’11%) destinati al mercato statunitense. Non parliamo solo di quantità, ma soprattutto di qualità e marginalità: gli USA rappresentano per molti prodotti agricoli italiani un mercato maturo, che valorizza al massimo il made in Italy autentico: vini, formaggi, olii, sughi, pasta, salumi”. Così, il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, durante l’incontro odierno sui dazi a Palazzo Chigi della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i rappresentanti delle categorie produttive.

 

“Il nostro export agroalimentare è uno dei capisaldi dell’economia italiana. È essenziale – ha detto il vicepresidente della Confederazione – evitare che decisioni unilaterali mettano a rischio la competitività delle imprese e il lavoro di intere filiere. Chiediamo che l’Italia, in sede europea, si faccia promotrice di un’azione forte e coesa, nell’interesse del nostro sistema produttivo e della sua proiezione internazionale”.

 

“L’impatto complessivo è difficilmente quantificabile per il settore agroalimentare, ma, tra i dazi e la verosimile riduzione dell’export italiano verso gli USA, si può stimare un danno intorno ai 3 miliardi di euro”. Alla luce del nuovo scenario commerciale, Gambuzza ha invitato inoltre a una riflessione sulla riduzione del potere d’acquisto dei consumatori statunitensi.

 

Nelle trattative con Washington, per Confagricoltura è importante valutare anche la mitigazione delle barriere non tariffarie e l’inasprimento delle condizioni sui servizi digitali.

 

A peggiorare il quadro, ha ricordato Gambuzza, si aggiungono tre fattori: l’applicazione differenziata delle aliquote daziarie tra i Paesi, ad esempio il 10% per i vini australiani rispetto al 20% applicato ai vini italiani, l’aumento dell’italian sounding, che colpisce direttamente l’identità delle nostre produzioni, e il possibile effetto boomerang sul mercato interno con l’ingresso di prodotti extra-UE a dazi ridotti o nulli.

 

Confagricoltura ha evidenziato al governo la necessità di un nuovo piano europeo con le risorse non utilizzate del PNRR e altri fondi UE per sostenere la competitività delle imprese sul mercato USA ed evitare fughe in avanti dei singoli Paesi nelle trattative con gli Stati Uniti.