L’agroalimentare italiano vale il 15% del Pil
Nel commentare l’andamento del settore agricolo, gli esperti di ISMEA sottolineano come l’attuale scenario internazionale renda necessario monitorare la situazione mese per mese. Le tensioni geopolitiche e l’instabilità dei mercati generano un clima di incertezza che può provocare oscillazioni nelle scorte, con fasi di accumulo seguite da improvvise smobilitazioni, favorendo talvolta anche dinamiche speculative.
In questo contesto, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida esprime soddisfazione per le performance del comparto. Richiamando i dati del Rapporto Ismea, afferma che i risultati parlano da soli e che l’intero governo dimostra una sensibilità particolare verso il settore primario, le filiere di trasformazione e la competitività sui mercati internazionali. Il ministro Lollobrigida ricorda inoltre che, negli ultimi tre anni, l’esecutivo ha destinato all’agricoltura 15 miliardi di euro, investiti per rafforzare le filiere produttive, sostenere l’innovazione tecnologica e favorire l’occupazione giovanile.
L’attuazione del PNRR agricolo ha rappresentato un ulteriore impulso: le risorse gestite dal MASAF sono infatti salite da 3,6 a 8,9 miliardi di euro. Tra gli interventi più rilevanti spicca il Fondo per i contratti di filiera, la cui dotazione complessiva è stata portata a 4 miliardi grazie a ulteriori finanziamenti.
Secondo il presidente di Ismea, Livio Proietti, i risultati ottenuti dal comparto sono “eccezionali”: il rapporto descrive una filiera solida, capace di adattarsi alle turbolenze internazionali e di continuare a crescere sui mercati globali, nonostante il contesto reso difficile dall’instabilità geopolitica e dal ritorno di misure protezionistiche.




