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Informatore Agrario intervista Massimiliano Giansanti: “La politica agricola dia valore all’impresa”


In un’intervista rilasciata a Informatore Agrario a cura del direttore Antonio Boschetti, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha tracciato le priorità, le proposte e i progetti di Confagricoltura, a livello europeo e nazionale, a tutela delle imprese agricole e della produzione italiana.

 

“Confidiamo che la prossima Commissione metta al centro i valori fondanti dell'Europa tra i quali, per l'agricoltura, il principale è la funzione produttiva, al fine di garantire sufficiente cibo di qualità a un prezzo equo a tutti i cittadini – ha sottolineato Giansanti -.  Al centro della Pac, quindi, va posto il tema della produzione e delle rese, riconoscendo al tempo stesso il necessario contributo del settore primario alle politiche ambientali e sociali, proteggendo agricoltori e consumatori dall'importazione di derrate con standard ambientali, qualitativi e sanitari non in linea con quelli europei”.

Il presidente ha ricordato come, nelle aree montane e interne del Paese, sia l'agricoltura a garantire il presidio del territorio e la vitalità economica delle comunità rurali. “È necessario pensare un terzo pilastro della Pac, sostenuto interamente dal Fondo sociale europeo per compensare i maggiori costi dell'agricoltura montana e delle aree interne del Paese. Non possiamo più permetterci di perdere unità produttive come è accaduto in questi ultimi decenni, specie in territori dove queste svolgono un ruolo imprescindibile”.

Sul dialogo tra organizzazioni agricole e Governo europeo, Giansanti confida in un rapporto più corretto ed equilibrato per definire insieme i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile e gli strumenti da attuare per raggiungerli. “Gli Stati Uniti – ha ricordato Giansanti - con l'Inflation Reduction Act hanno stanziato 200 miliardi di dollari per stimolare la transizione ambientale in agricoltura, mentre in Europa si voleva una transizione a costo zero. L'ultima riforma ha previsto meno risorse e più vincoli: una equazione che evidentemente non è, lei per prima, “sostenibile”. Dobbiamo superare il sistema che si basa su sussidi condizionati a vincoli coercitivi per passare a quello degli incentivi”, ha ribadito il presidente di Confagricoltura.

Infine, sull’importanza di riportare l’attenzione sulla produzione, Giansanti ha ricordato la nascita di Mediterranea: “L'export di agroalimentare made in Italy continua a crescere, ma aumenta anche l'import di materie prime: con Mediterranea, attraverso un nuovo rapporto con l'industria di trasformazione basato sui protocolli di filiera, vogliamo aumentare la capacità produttiva nazionale, perché l'industria ha sempre più bisogno di prodotto agricolo italiano -. Abbiamo mappato 27 filiere per capire dove, come e quanto è possibile incrementare la produzione, delineando una cornice di riferimento per favorire i contratti di coltivazione: siamo partiti dal grano duro proponendo un protocollo di filiera che ha premiato la qualità, con un prezzo superiore a quello delle Borse merci. E proseguiremo il nostro percorso con altre filiere”.