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Rapporto rifiuti speciali ISPRA 2025


L’ISPRA ha pubblicato sul proprio sito il nuovo Rapporto rifiuti speciali 2025 che fotografa lo stato della produzione e del recupero al 2023. Secondo i dati del Rapporto, l’Italia ha recuperato ben il 73% dei rifiuti speciali (130 milioni di tonnellate su 164,5 totali), segnando un record storico nella gestione circolare dei materiali. Il grande protagonista resta il settore delle costruzioni e demolizioni, con oltre 80 milioni di tonnellate trasformate in sottofondi stradali e materiali da riempimento. Nonostante il potenziale enorme in termini di biomassa residua, sfalci, potature, sottoprodotti zootecnici e scarti agroindustriali, il settore agricolo contribuisce ancora in misura marginale alla quota totale di rifiuti recuperati. La valorizzazione di scarti organici (legno, carta, sostanze biodegradabili) si attesta solo intorno al 7%, senza una distinzione chiara tra fonti agricole e industriali. Una delle principali barriere è la complessità normativa legata alla qualifica di sottoprodotto, ancora troppo rigida e disomogenea tra regioni e filiere. L’incertezza giuridica e gli oneri amministrativi spingono molti operatori a smaltire invece di valorizzare, frenando investimenti in biometano, compostaggio avanzato e biochar. Serve un cambio di passo: semplificare le norme sul recupero dei residui agricoli; riconoscere pienamente il valore agronomico ed energetico dei sottoprodotti; incentivare il trattamento locale attraverso piccoli impianti di digestione anaerobica e compostaggio di prossimità. Un’agricoltura rigenerativa e circolare non può prescindere da regole chiare, accessibili e orientate al riuso. Solo così sarà i rifiuti rurali in risorsa per i suoli, per l’energia, per il clima.