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Incontro con Regione per aggiornamento dermatite in Val d’Aosta


Gli assessori Bongioanni (agricoltura) e Riboldi (sanità) hanno convocato, con urgenza il 14 u.s., un incontro in videoconferenza, con tutti i soggetti interessati per illustrare le novità su andamento focolai dermatite e animali in alpeggio in Val d’Aosta.


Presenti, oltre agli assessori, il responsabile del settore veterinario Bartolomeo Griglio e il responsabile del settore produzione agrarie zootecniche Gianfranco Latino.


Per Confagricoltura Piemonte hanno partecipato il presidente Allasia e il direttore Bertolotto.

 

Griglio ha ricapitolato la situazione e ha precisato che la Val d’Aosta ha già iniziato a vaccinare nella zona di restrizione, compresi i capi piemontesi ivi presenti (520 in tutto).


Ha inoltre puntualizzato che l’infezione in Francia si sta allontanando dai confini piemontesi. Infatti, i contagi a 24 km (Albertville) dalla nostra Regione si sono fermati poiché sono stati causati da uno spostamento di un capo infetto mentre la malattia si sta invece diffondendo all’interno della Francia.


Tale aspetto costituisce un elemento di maggiore tranquillità nella gestione della vicenda.

Le Associazioni produttori e le Organizzazioni agricole sono intervenute per commentare positivamente le informazioni fornite dalle ASL e gli aggiornamenti effettuati dalla Regione effettuati in modo tempestivo.


Alcuni hanno poi chiesto di valutare eventuali indennizzi nel malaugurato caso la situazione dovesse sfuggire di mano e l’infezione presentarsi anche in Piemonte, così come è anche stato chiesto di rendere meno rigide le norme che impongono il completo abbattimento del bestiame, con il concreto rischio di perdere molti capi ad alta genealogia presenti negli allevamenti.


Confagricoltura, pur condividendo in linea di massima queste esigenze ancora in divenire, ha preferito puntare il proprio intervento sulla possibilità di far scendere gli animali presenti fuori dalle zone di restrizione (2700 unità), in modo preventivo e farle rientrare in Piemonte prima della vaccinazione.


Tale comportamento può essere adottato dagli allevatori già da subito, ma - ci è stato rammentato - deve essere autorizzato, come prassi, dalle ASL del Piemonte.

Gli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura del Piemonte stanno predisponendo un documento che raccomanderà agli allevatori di scendere dagli alpeggi per una serie di motivi sanitari e per altri aspetti legati alla disponibilità di cibo e acqua, proprio allo scopo di evitare il blocco dei 60 giorni alla movimentazione che scatta quando il capo viene vaccinato.


A tale proposito, Confagricoltura Piemonte, durante l’incontro, ha più volte raccomandato gli uffici assessorili di predisporre il documento di cornice al meglio, in modo che si possa configurare anche come causa di forza maggiore da far valere nei confronti dell’organismo pagatore Arpea, qualora la discesa prematura dai pascoli valdostani non consenta di rispettare l’obbligo dei 60 giorni di pascolamento richiesti per i premi della PAC.


Il documento dovrebbe essere disponibile entro i primi giorni della prossima settimana.