Il DDL semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri: novità anche per l’agricoltura
Nella seduta del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2025, è stato approvato il Disegno di Legge volto a semplificare misure di carattere fiscale, in materia di lavoro, ambiente e attività economiche. Tra le misure proposte vi sono anche modifiche all’art. 1 del D.Lgs. 99/2004 in materia di qualifica IAP e l’ampliamento delle attività concesse alle imprese che esercitano attività enoturistica e oleoturistica.
In particolare per lo IAP l’articolo 23 interviene sui requisiti per l’ottenimento della qualifica provvisoria di imprenditore agricolo a titolo principale di cui all’art. 1, comma 5-ter, del D.Lgs. 99/2004.
L’articolo 1 del D.Lgs. 99/2004, tra i requisiti richiesti per ottenere la qualifica IAP prevede che l’imprenditore, direttamente o in qualità di socio di società, dedichi almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo all’attività agricola e che ricavi dalla stessa almeno il 50% del proprio reddito globale da lavoro. Tali valori sono dimezzati qualora l’imprenditore operi in zona svantaggiata. Inoltre, la norma consente la qualifica IAP anche ai soci delle società agricole di persone e delle cooperative e agli amministratori delle società agricole di capitali. Il comma 3 consente anche alle società agricole di persone, alle cooperative e di capitali, anche a scopo consortile di qualificarsi come IAP.
Il successivo comma 5-ter consente ai soggetti non in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 3, di presentare istanza di riconoscimento della qualifica alla Regione competente ed e l’iscrizione provvisoria all'apposita gestione dell'INPS. Tali soggetti, entro 24 mesi dalla data di presentazione dell'istanza di riconoscimento, salvo diverso termine stabilito dalle regioni, devono risultare in possesso dei requisiti, pena la decadenza degli eventuali benefici conseguiti.
Ora l’articolo 23 del DDL Semplificazioni, inserisce il comma 1-bis, all’art. 1 del D.Lgs. 99/04, con il quale si consente, nei primi cinque anni dalla richiesta del riconoscimento come IAP, di non rispettare i requisiti di reddito da fonte agricola previsto dalla norma.
La misura ha evidentemente l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale e l’avvio di nuove attività agricole. Pertanto, sarebbe opportuno un chiaro coordinamento anche con le agevolazioni dipendenti dall’ottenimento della qualifica IAP.
Trattandosi di un disegno legge, il testo dovrà ora essere trasmesso al Parlamento, dove verrà assegnato alle Commissioni competenti. Il passaggio alla Camera e al Senato potrebbe richiedere alcuni mesi a seconda della calendarizzazione e dell’eventuale richiesta di urgenza. L’entrata in vigore effettiva sarebbe pertanto subordinata all’approvazione definitiva e alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Se il processo parlamentare procedesse senza intoppi, la nuova disciplina potrebbe entrare in vigore entro la fine del 2025 o nei primi mesi del 2026.